Nasce nel 1930. Completa i suoi studi all’Accademia di Brera. Durante la sua vita artistica ha esposto in numerose mostre personali e collettive, ottenendo diversi premi e riconoscimenti. Hanno detto di lui numerosi critici, come ad esempio: Alabisio, Albani, Bottino, Cara, De Garda, De Micheli, D’Errico, Li Causi, Munari, Purificato, Sanesi, Villani, Vigorelli ed altri ancora.
Elio Donati, ispirato dalla corrente “meta-fisica” della sua epoca, valorizza questo stile apportando una visione semplice, personale e di grande coerenza. Elementi che ritroviamo anche nella sua più grande raccolta “Utopia – Le cento città”.
L’invenzione di Elio G. Donati sta soprattutto nella sua attitudine a comporre la realtà con la fantasia in un connubio nel quale l’estro surreale obbedisce alla disciplina offerta da un’eccezionale maestria disegnativa.
Donati sceglie oggetti particolari, disponendoli sulla scena assecondando coraggiosi e dinamici equilibri, per ricavare l’irradiazione simbolica legata all’oggetto ed al confronto con il paesaggio che dall’orizzonte invia costanti segnali in un ambiente in incessante cambiamento.
Conosco da tanti anni Elio Giuseppe Donati anche per la sua passione convinta per l’ Utopia Moreana
e per la sua entusiasta collaborazione con il Centro Internazionale Thomas More. In questo volume non c'é solo la testimonianza di un autentico impegno artistico, ma anche la traccia di una vita spesa attraverso una sofferta esperienza.
Cosa dire di più e di diverso se non grazie di lasciarci partecipare a un ricordo bello e significativo.
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